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Disegno e costellazioni
Georges Henri Luquet (1876-1965), pioniere dello studio del disegno e della creatività dei bambini, nel 1913 pubblicò I disegni di un bambino, stabilendo una sequenza predeterminata dell’evoluzione degli stadi del disegno dei bambini.
1. Il realismo fortuito: corrispondente alla fase dello scarabocchio. In questa fase il bambino produce una traccia grafica.
2. Il realismo mancato: avviene quando il bambino intenzionalmente chiede di disegnare qualcosa, cioè ha determinato l'idea di voler disegnare. Questa fase si manifesta in un’età che va dai 2-3-4 anni. A quest'età i movimenti della mano e la coordinazione oculo-manuale del bambino, che naturalmente è ancora incapace di sintetizzare le relazioni tra i vari elementi del disegno, sono scarsamente sviluppate.
3. Il realismo intellettuale: ha inizio verso i 5 anni e dura fino ai 9 anni. Questo stadio è caratterizzato dal fatto che il bambino non disegna quello che effettivamente percepisce di un oggetto, ma quello che sa, quindi finisce col disegnare il suo stato d'animo tralasciando degli elementi che per l'ossevatore sarebbero fondamentali per il disegno. Questo stadio è comunemente definito degli errori grafici. Uno degli errori grafici più frequenti è quello chiamato fenomeno della trasparenza: il bambino, per esempio, disegna le gambe sotto i pantaloni, perché sa che ci sono; oppure disegna una casa vista dall’esterno, ma con le cose che vi sono dentro; o ancora, un treno con le persone affacciate ai finestrini, delle quali magari disegna non solo la testa, ma tutta la persona. Ciò che è conosciuto quindi, diventa dominante rispetto al percepito.
4. Il realismo visivo: lo stadio che parte solitamente dai 9 anni. È caratterizzato dalla presa di coscienza, da parte del bambino, delle contraddizioni interne dei suoi disegni che gradualmente cerca di eliminare, cominciando a rappresentare solo ciò che è visibile. Dunque il realismo visivo è inteso come la capacità di rappresentare il più fedelmente possibile la realtà esterna. È la fase degli stereotipi nella quale il bambino impara a disegnare certe cose che gli sono piaciute e le riproduce sempre uguali. Abbiamo quindi un appiattimento dell’espressione originale, fino ad arrivare a quello che viene definito lo stadio dell’esaurimento grafico.
5. L'esaurimento grafico: nel periodo della pubertà. Solitamente va di pari passo con l’aumento della capacità verbale.
Più recentemente, invece, si è giunti alla constatazione che nell’evoluzione del disegno dall'infanzia in poi si evidenziano, fondamentalmente, tre ampie fasi: la prima è quella dello scarabocchio, la seconda quella del disegno rappresentativo e la terza del disegno astratto.
A queste importanti teorizzazioni dobbiamo premettere che la prima forma di disegno è quella traccia che il bambino lascia ad esempio con la bavetta sul seggiolone o con le mani sporche di pappa sul divano o su un muro. È questo il modo per il bambino di scoprire che in un gesto, apparentemente casuale, egli lascia un segno che rappresenta per lui il suo apporto al mondo. Una esperienza questa che dovrebbe essere rinforzata e incoraggiata, magari con accorgimenti che prevengano “danni”, magari attaccando dei grandi fogli di carta sulle pareti.
Il seminario Disegno e costellazioni inizia con una prima riflessione, seguita da una tecnica meditativa riguardante l'importanza di vivere il rapporto con se stessi, le altre persone e soprattutto con i bambini in maniera rilassata, costruttiva e creativa. In crescendo si sono poi dati ai partecipanti gli elementi di base per poter effettuare un'analisi interpretativa dei disegni dei bambini, per poi passare all'analisi del disegno degli adulti.
La prima direttrice nell’analisi del disegno di un bambino permette di valutare, da parte dell'esperto, la qualità dell’intelligenza, ossia il livello di sviluppo che il bambino ha raggiunto rispetto la media dei suoi coetanei. Certamente l’interpretazione di un disegno non è come un test a griglia, non si tratta quindi di avere una griglia, metterla sopra il disegno e dare una valutazione; anzi è dall’analisi di più disegni che possiamo meglio intuire, capire e mettere a fuoco la fase di sviluppo che il bambino sta attraversando e le emozioni percepite e vissute.
La seconda direttrice è l’interpretazione del disegno come verifica dello sviluppo affettivo del bambino. I singoli disegni, le linee, i colori, l'occupazione dello spazio nel foglio, ecc. forniscono preziose informazioni riguardanti l'evoluzione affettiva, essenziale nutrimento per un ideale sviluppo che il bambino porterà con se per tutta la propria esistenza. Come è noto ognuno di noi conserva i se stesso il proprio bambino interiore.
Nell'atto costitutivo di EDEN infatti si legge: “I soci fondatori ritengono che parte del disagio oggi accusato a vari livelli dalla Comunità umana è dovuto alla mancanza di attenzione vera all'infanzia e ai valori propri di quest'età evolutiva: è durante l'infanzia che si struttura la personalità dell'individuo e ogni adulto conserva per tutta la propria esistenza dentro di sé il proprio bambino interiore”.
EDEN continuerà, anche in maniera epistolare, a dare informazioni integrative riguardo questa affascinante materia a coloro che partecipano a questo tipo di eventi.
Prossimi appuntamenti sul tema
11 gennaio 2025 - ore 18
In questa data si terrà un seminario gratuito di presentazione del progetto al quale ha già dato la sua adesione il sindaco di Santeramo, dott. Vincenzo Casone. Modererà Simone Losito.
Si accede per invito.
Relazioneranno sull'argomento:
- Tania Parente - Psicoterapeuta, componente del Consiglio nazione dell'AID (Associazione italia dislessia)
- Pietro Vicenti - Medico, presidente dell'associazione italiana di medicina sistemica
- Gennaro Tortorella - Pedagogista, autore del libro "Metodo Tortorella"
- Gino Tritto - Istruttore di Dinamica Mentale e direttore di EDEN
26 gennaio 2025 - dalle 10:00 alle 18:00
Si terrà la seconda edizione dell'evento "Disegno e costellazioni".
Si accede previa iscrizione.